La nostra ricerca dedicata alle chiese di Venezia scomparse continua. Ci troviamo al confine tra San Polo e Santa Croce, in campo San Boldo, dove alcuni secoli fa svettava un edificio religioso di cui oggi restano solo piccole tracce.
Qui, nell’XI secolo, le famiglie patrizie Giusto e Tron fecero erigere una chiesa dedicata a Sant’Agata. La chiesa ebbe varie vicissitudini, fu rinnovata una prima volta nel 1105 a seguito di un incendio e ampliata ulteriormente nel 1305.
Tra la fine del ‘300 e l’inizio del ‘400, però, alla denominazione Sant’Agata si affiancò Sant’Ubaldo (San Boldo in forma dialettale) dal nome del confinante ospizio fondato per dodici povere dai coniugi Tommaso e Lorenza de Matteo da Firenze. Col passare del tempo quest’ultimo titolo sostituì definitivamente quello originario.
Nel 1735 la chiesa di Sant’Ubaldo era cadente e venne riedificata. Nel 1808 fu chiusa e poi demolita.
Oggi al suo posto sorge un palazzo residenziale, ma il viaggiatore che capiti da queste parti non dovrà fare uno sforzo d’immaginazione per scorgerne i tratti del passato: il campanile è infatti pressoché intatto ed esso stesso abitato, regalando allo spettatore un colpo d’occhio singolare.
(Le informazioni sono tratte da: Curiosità veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia di Giuseppe Tassini)

Riccardo Ravegnani

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